workshop # interventi indisciplinati

INTERVENTI INDISCIPLINATI


workshop con gli studenti dello IED Roma
condotto da Claire Buisson e Francesca Manzini
all'interno di IED Factory 2012 _ Città Creative




la realtà sociale
cecità _ pratiche quotidiane _ "rete di antidisciplina"




INTERVENIRE

Michel De Certeau, L'invenzione del quotidiano (L'invention du quotidien, 1990)
Georges Perec, Specie di spazi (Espèces d'espaces, 1974)

Per Michel De Certeau le pratiche quotidiane costituiscono una "rete di antidisciplina". Noi, soggetti nella società di consumo, produciamo delle pratiche che sfuggono alla norma. Quello che ci interessa attraverso questa settimana di workshop è condurre i ragazzi a praticare e rivelare la capacità di sovversione del quotidiano, attraverso un’esplorazione dello spazio specifico della città.

RIVELAREampliare, svelare, identificare, far vedere, rendere consapevole
SPOSTARE_ trasformare, scomporre, combinare, sperimentare, costruire nuove relazioni
INTERVENIRE _ lasciare una traccia di questa lettura creativa della città.

L'intervento può prendere varie forme:
. AZIONE: un evento performativo in situ, presentato il venerdi attraverso una documentazione audiovisiva
. OGGETTI PLASTICI : un oggetto audio-visivo o plastico (un video, un montaggio audio, un fotomontaggio, un ogetto plastico, ecc...)
. MATERIALE DI COMUNICAZIONE: un oggetto sociologico



MAPPATURE ANATOMICHE


Esplorare il corpo dall’interno, all'inizio di ogni giornata del workshop, nelle sue relazione spaziale, come mappatura sensoriale. Questo approccio svela una nuova percezione sensoriale di sé come condizione per esplorare la città.





PASSEGGIATA

" Le successioni di passi sono una forma di organizzazione dello spazio, costituiscono la trama dei luoghi...Non si localizzano: sono esse stesse a costituire uno spazio".
Michel De Certeau, L'Invenzione del Quotidiano, p.150























È stato individuato un itinerario alternativo, di quatro ore, da percorre in gruppo, camminando, dalla Magliana - accampamenti abusivi - fino alla Casa dell'Altra Economia-Testaccio. 
Da un'alterità ad un'altra alternativa, rispetto alla città ufficiale.
Lungo l'itinerario si fanno degli sperimenti sensoriali in modo da svelare uno sguardo altro sulla città, come realtà sociale, architettonica, percettiva.







INDIFFERENCE












Tiziano Di Giovanni, Marilena Alesci, Aurora Camaiani, Claudia Rotundo, Federico Barrazzo, Francesco Malvaso


“E’ nell’indifferenza che un uomo, un uomo vero, muore davvero”
Cit. Il teatro degli orrori; dalla canzone “A sangue freddo

Il lavoro frenetico, i ritmi di vita esasperati, camminare con lo sguardo basso, rinchiusi nei propri pensieri e nei problemi di ogni giorno, spinge ancor di più un individuo a non accorgersi di quanto sta accadendo intorno a lui.
APRITE GLI OCCHI!
Attraverso l’esperienza fatta durante il workshop “interventi indisciplinati”, siamo riusciti ad essere coscienti del controllo del nostro corpo, per realizzare una performance emotiva e d’impatto, con l’obiettivo di irrompere nel flusso quotidiano della gente.










MERAVIGLIA

















Noemi Ceccacci, Daniela Canu, Nicoletta Ginetti, Federica de Santis, Alessandro Rinaudo


L’intento del nostro progetto è quello di trasformare un cassonetto della spazzatura in un oggetto di arredamento d’interni in modo tale da incentivare i cittadini a mantenere pulita Roma dentro e fuori le proprie abitazioni.
Il nostro intervento, eseguito direttamente sul posto, ha coinvolto  diversamente gli osservatori: alcuni chiedevano se fosse ancora un cassonetto, altri avvicinandosi all’oggetto artistico, erano titubanti, mentre i bambini erano increduli e allo stesso tempo attratti dalla nostra creazione.
Infine, questa esperienza ci ha fatto capire come la creatività sia un modo efficace per esprimersi.


LOOK OUT










Giulia Caleca, Giorgia De Luca, Maria Gabriela Carratù, Alessia Garofoli, Greta Robbia, Pietro Secchi


Parola chiave INVISIBILE…

L’arte non sta soltanto nell’ ostentare qualcosa di necessariamente materico, visivo, uditivo, tattile, ma a volte la difficoltà sta proprio nel rivelare qualcosa che in realtà non esiste…
…L’arte non è solo ciò che c’è, ma proprio ciò che manca…
Proviamo quindi a sentirla, ad intuirla, a percepirla…ad immaginarla.
Un’arte concettuale, interna, individuale, che suscita emozioni diverse a seconda di chi la sente…Di cosa sente…Di come riesce ad ascoltarla.
Un po’ improbabile però riuscire a concretizzare emozioni, sensazioni, percezioni…
Impossibile rappresentare il nulla!

Per questo abbiamo deciso di mettere in pratica il nostro concetto prendendo in considerazione uno dei monumenti più significativi di Roma…forse del mondo: il Colosseo!
Chiunque conosce il Colosseo come opera di grande rilevanza storica e magnificenza ed ognuno ha provato emozioni e sensazioni differenti nell’ammirarlo, sia dall’esterno che dall’interno.
Ma tutto ciò cosa c’entrerebbe col concetto di invisibile che prima abbiamo enunciato?
L’arte che manca al Colosseo non manca davvero!
Ma se solo per un attimo riuscissimo a rompere lo stereotipo di questo monumento e vi chiedessimo di fare un esperimento…

Proviamo per pochi istanti a non considerare più il Colosseo come oggetto principale delle nostre emozioni e prendiamolo esclusivamente come pretesto per guardare il mondo da un’altra prospettiva…
Una prospettiva che nessuno aveva mai preso in considerazione, che fin ora era rimasta invisibile…

IMPLEMENTATION

Il nostro obiettivo era quindi quello di far apprezzare a persone a noi sconosciute qualcosa che in precedenza non avevano mai preso in considerazione.
Di fargli notare un punto di vista, una prospettiva, rimasta oscurata da un qualcosa che sicuramente appariva più importante d apprezzare.
Così siamo entrati all’interno del Colosseo e abbiamo chiesto ad alcune persone di affacciarsi, puntando quindi il loro sguardo verso l’esterno.
Abbiamo così chiesto loro di chiudere gli occhi e cercare di ascoltare i rumori, le sensazioni, le percezioni che provavano in quel momento.
Fatto ciò abbiamo chiesto di riaprire gli occhi domandando cosa provavano da questo nuovo punto di vista.
Hanno così scattato una foto istintiva della propria prospettiva visiva, per poi concludere con un nostro scatto a loro di spalle dal punto di vista in cui si trovavano.




CONNESSIONE PUBBLICA






Giorgia Ascani, Jessica Di Rocco, Valeria Pompei, Simone Allegretti, Sarah Campisi


Rompere gli schemi: intervenire attivamente nel nostro quotidiano con l’obiettivo di rivelare, attraverso un occhio impegnato, i clichè della nostra città. 
La nostra attenzione si è rivolta alla metropolitana di Roma, che ci ha “accolto” come ogni mattina nei suoi vagoni dove abbiamo incontrato persone. Queste in relazione al contesto in cui si trovano assumono dinamiche comportamentali differenti, poiché ogni situazione nasconde in sé un codice che implica una prassi precisa.
Noi siamo andati a sovvertire tale prassi.
In che modo?
Con i vari passeggeri, abbiamo creato un dialogo diretto, istantaneo e per noi sicuramente emozionante, proprio come potrebbe accadere in una festa.
Reazioni quali stupore, sorpresa, meraviglia e in minima parte di distacco si sono venute a creare per la nostra presenza.
Conoscere gente in situazioni “anormale” dal quotidiano è molto semplice e divertente.







LIVE YOUR CITY AS YOUR HOME
















Flavia Butinelli, Edoardo Lucarelli, Roberta Peci, Antonio Mileto, Marco Flaviani, Emanuele Aquilio, Giorgia Giordani

Un intervento urbano che assume le forme di una perfomance artistica  coinvolgendo passanti e turisti in una sorta di gioco. 
Il risultato del nostro lavoro  attraversa  fasi che vanno dal vivere la città come fosse casa nostra cogliendone al contempo interventi e sensazioni in un luogo insolito come un parco, in questo caso  Colle Oppio. Tale progetto unisce esperienza sensoriale  e dimensione fisica rivoluzionando la concezione di spazio pubblico avvicinandola all’intimità del luogo privato. 
L’obiettivo diviene far vivere la propria città come fosse la propria casa, capendone  le  esigenze e soddisfacendone le necessità: dovrebbe essere un istinto primordiale, come dedicarsi alla cura del proprio corpo. La coerenza tuttavia, non è la virtù principale dell’uomo e si vede. Il 90% delle persone, infatti, ha espresso perplessità sul livello di pulizia e di cura che gli abitanti di Roma, nonché gli organi comunali preposti a tale scopo, riservano alla città. 
Abbiamo deciso quindi di sorprendere le persone basando la loro esperienza sulla sorpresa e sul contrasto di sensazioni. Chiudere gli occhi, sentirsi radicati nel terreno e nella natura, ascoltare il rumore dei clacson e i suoni generici dell’ambiente acuisce i loro sensi. Il tempo speso per allestire una camera da letto nel contesto assolato e verde del “Parco di Colle Oppio”, viene ripagata in toto dal modo in cui i nostri protagonisti reagiscono ai nostri stimoli. 
Il Colosseo imperioso si presta da sfondo alle nostre immagini  contestualizzandole mentre le auto che transitano intorno a noi le rendono senza epoca. Quello che avviene in seguito, rappresenta il messaggio, fulcro del nostro lavoro,  assumendo così sembianze corporee. 
Gli strumenti? Un’ aspirapolvere, uno spolverino e un po’ di fantasia. I nostri improvvisati aiutanti puliscono la città come fosse casa loro. La Nostra casa.